Ogni qualvolta si parli di impianti idraulici, bisogna saper effettuare le dovute distinzioni. Numerose, infatti, sono le differenze per ciò che riguarda la loro realizzazione, capaci di diversificarli in diverse tipologie. Conoscere la loro struttura, per questo motivo, si rivelerà fondamentale per capire su quale scelta indirizzarsi per le proprie necessità.
Basta pensare all’impianto idraulico con collettore: quest’ultimo (adoperato anche per la distribuzione dell’impianto di riscaldamento), prevede l’installazione di un collettore idraulico in parete, posato in un’opportuna cassetta, attraverso il quale sono distribuite tutte le utenze dell’impianto idraulico.
Ciò significa che ogni utenza risulta essere collegata direttamente al collettore, dove le uniche giunzioni sono all’ interno della cassetta in cui è posato: proprio quest’ultime si presentano come il punto nevralgico dell’intero impianto idraulico e, in quanto nel corso degli anni possono deteriorarsi, poter intervenire in una zona non sottotraccia alleggerirà certamente il lavoro di manutenzione.
Un ottimo vantaggio, soprattutto se pensiamo che un’eventuale riparazione sarà possibile senza avere la necessità di spaccare parti di muratura. Inoltre, grazie al collettore è possibile sezionare singolarmente ogni utenza qualora vi sia la necessità.
Dal collettore, quindi, partono un tubo dell’acqua fredda e uno per l’acqua calda, che forniscono una singola utenza, (non ci sono interruzioni sottotraccia come nell’impianto idrico in derivazione) che consentirà di avere dei tubi che andranno dal collettore all’utenza direttamente.
Diversa è invece la struttura dell’impianto idraulico in derivazione: l’installazione di una tubazione principale, in questo caso, sarà deviata per ogni utenza. Questo sarà possibile mediante l’utilizzo di TEE, ovvero particolari componenti idraulici che prevedono un ingresso e due uscite. Questo segna una grande differenza dall’impianto a collettore appena citato, in quanto la tubazione non è più intera ma viene interrotta ogni volta che bisogna derivare un’utenza.
A differenza del primo caso, dunque, non vi è la possibilità di poter intervenire agevolmente, né sarà possibile sezionare la singola utenza a monte, in quanto questa azione comporterebbe un blocco dell’intero impianto idraulico qualora vi sia necessità di intervenire.
Non mancano però anche alcuni vantaggi importanti: si tratta, infatti, di un impianto facile da chiudere ed aprire e poco ingombrante.
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