Sebbene entrambe le opzioni si presentino come due soluzioni efficienti – che favoriscono il risparmio energetico e funzionano per irraggiamento distribuendo il calore in maniera omogenea – l’impianto radiante a soffitto e quello a pavimento sono due impianti che agiscono in modi differenti.
Come ben si può dedurre dal nome, questi sistemi emissivi di calore si differenziano tra di loro in quanto il primo prevede l’installazione nel pavimento di specifici pannelli in cui alloggiano le tubazioni, mentre il secondo è un impianto installato all’interno di un controsoffitto.
In base alla differenza di posizionamento dell’impianto, risulteranno differenti le modalità attraverso le quali l’edificio verrà riscaldato. Per questo motivo, infatti, è più che utile analizzare le differenze per capire quale dei due impianti sia maggiormente adatto alle vostre esigenze.
L’impianto radiante a pavimento è, senza dubbio, la soluzione più diffusa: grazie al suo sistema, è permesso il passaggio dell’acqua all’interno di tubazioni disposte a circuito, che riescono a riscaldare o raffrescare un ambiente per mezzo dell’irraggiamento di una superficie.
Sebbene le sue caratteristiche lo rendano un impianto più che convincente, bisogna riflettere attentamente nel caso in cui si decidesse di procedere con una pavimentazione che abbia un certo potere isolante e che potrebbe ostacolare la diffusione del calore. È inoltre buona norma verificare la tipologia del materiale più idoneo alla copertura e la modalità di applicazione.
E per quanto riguarda l’impianto radiante a soffitto? Stesso obiettivo, con modalità diverse. Anch’esso -come tutti gli impianti a pannelli radianti – può essere progettato anche per la climatizzazione estiva.
Rappresenta la migliore soluzione per edifici di ultima generazione, in quanto risulta particolarmente veloce e reattivo e per questo viene spesso consigliato per i grandi edifici o per i capannoni (quello a pavimento, invece, è più facile trovarlo nelle abitazioni).
Questo impianto si estende per l’intera superficie del soffitto: attraverso dei moduli di metallo o di cartongesso, si fa passare il circuito idraulico (dove scorre dell’acqua a temperatura media che può variare tra i 30 e i 40°C e che viene poi distribuita su ampie superfici radianti) permettendo, in questo modo, di riscaldare anche gli ambienti più ampi.
Come abbiamo visto, dunque, le varie modalità di riscaldamento (o raffrescamento) possono differenziarsi fra loro, lasciando a voi la scelta verso la quale è meglio indirizzarsi. La grandezza dell’edificio, la struttura del pavimento o del soffitto che possedete sono, infatti, gli elementi chiave per guidarvi verso una decisione.
Per approfondire e per una consulenza per casa vostra, non esitate a contattarci.
Scrivete a ufficio@diagonalsrl.it oppure chiamate allo 051 831613