Il termosifone rimane uno dei sistemi di riscaldamento più diffusi nelle case degli italiani. Dopo anni di utilizzo però, il rischio di usura diventa inevitabile: in questi casi, non solo l’incombere di guasti e malfunzionamenti possono rappresentare un ostacolo, ma anche i costi delle bollette col tempo possono rivelarsi eccessivamente alti.
Sostituire i termosifoni a volta diventa dunque la scelta più opportuna per risparmiare, ma quando conviene farlo? Se hai cambiato casa o l’hai ristrutturata di recente, questo potrebbe essere il momento opportuno per una revisione degli impianti di riscaldamento.
Sostituire i radiatori – nel caso in cui questi siano vecchi o danneggiati – con impianti moderni non garantirà solo una maggiore efficienza energetica, ma si rivelerà la scelta più giusta anche sotto il punto di vista economico.
Nuovi radiatori, infatti, possono garantire regolazioni di temperatura più rapide riducendo così al minimo lo spreco di energia, consentendo un notevole risparmio sulla bolletta.
La sostituzione dei vecchi caloriferi, inoltre, a volte diventa indispensabile al fine di rispettare i moderni standard di qualità e le normative di sicurezza all’interno delle abitazioni.
La resa termica dei radiatori moderni è simile a quella dei termosifoni tradizionali in ghisa, ma rispetto ad essi si adattano con maggiore facilità agli ambienti e consentono, come sottolineato, di risparmiare energia grazie ai materiali usati, come acciaio e alluminio, e a un’ampia superficie radiante capace di trasmettere maggior calore in tempi più brevi.
Cambiare termosifoni non è solo questione, quindi, di rendere più moderno il design della propria casa, ma una scelta da non sottovalutare se si vogliono diminuire i consumi e abbassare i costi.
Prima di procedere con l’acquisto, è bene valutare con attenzione i lavori che la sostituzione del termosifone potrebbe implicare, come le predisposizioni necessarie per l’allacciamento e l’adeguamento delle tubature se i radiatori dovranno essere spostati.
È per questo necessario rivolgersi a un professionista, in grado di verificare la compatibilità del nuovo sistema con la configurazione idraulica dell’impianto, calcolare la resa termica (facendo anche riferimento alla normativa En442) e valutare se l’impianto è ad alto oppure a basso contenuto d’acqua.
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