L’energia solare è la più importante fonte di energia rinnovabile sulla Terra e viene emessa dal sole sotto forma di radiazione.
Vi sono diverse tecnologie che permettono di sfruttare l’energia del sole tra cui l’impianto fotovoltaico. Quest’ultimo è un sistema costituito da piccole celle collegate tra di loro, che formano il cosiddetto modulo fotovoltaico, in grado di assorbire la luce solare e trasformarla in elettricità.
Non è veritiero che le celle funzionano solo nelle giornate soleggiate, ma anche in quelle più nuvolose poiché le radiazioni continuano ad esserci e a generare energia.
La corrente quindi viene raccolta ed utilizzata immediatamente oppure immagazzinata in una batteria dell’impianto fotovoltaico.
Nel secondo caso, se l’energia solare prodotta dall’impianto fotovoltaico non viene interamente consumata all’interno dell’abitazione, quella in eccesso viene riversata sulla rete elettrica e rivenduta: questo processo viene definito “scambio sul posto”.
Il meccanismo dello scambio sul posto permette di risolvere il problema della discontinuità delle fonti rinnovabili. In termini più pratici, durante il giorno l’energia viene prodotta e utilizzata per soddisfare il fabbisogno domestico e quella in eccesso viene conservata all’interno dell’accumulatore.
Successivamente quando l’accumulatore è carico, quella eccedente viene immessa nella rete e venduta. Invece durante la notte avviene il processo opposto ovvero se l’energia conservata nell’accumulatore non fosse sufficiente a soddisfare tutti i consumi, essa verrà prelevata dalla rete elettrica.
Il Gestore dei Servizi Elettrici (GSE), mediante le letture automatiche del contatore, verifica quanta energia è stata prelevata e quanta immessa nella rete elettrica in modo tale da stabilire il rimborso spettante all’utente.
Quest’ultimo, quando installa l’impianto, può scegliere tra due contratti, quello a scambio sul posto (SSP) oppure il ritiro dedicato (RID).
A seconda del contratto varia la modalità di vendita dell’energia, nel primo caso l’utente ottiene un rimborso parziale delle bollette già pagate durante l’anno.
Nel secondo caso il fruitore può vendere l’energia elettrica direttamente al GSE a prezzi minimi garantiti, cioè secondo tariffe minime di mercato stabilite ogni anno da delibera dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG).
Sia nel caso di scambio sul posto che di ritiro dedicato l’energia elettrica viene venduta al prezzo di mercato (PUN) che fluttua tra i 4 e i 6 centesimi di euro/kWh. Mentre il costo lordo del kWh acquistato oscilla tra i 0,19 e 0,27 centesimi di euro/ kWh.
Negli anni i costi per un impianto fotovoltaico sono progressivamente diminuiti, fino a diventare un investimento molto conveniente.
Fino a pochi anni fa un impianto di medie dimensioni (3 kWh) utile ai consumi delle famiglie costava circa 29.000 euro, spesa ritenuta insostenibile poiché non era possibile rientrare nell’investimento entro i 25 anni ovvero la vita di un impianto fotovoltaico.
Oggi invece l’installazione dell’impianto conviene rispetto al passato dal momento che il prezzo è notevolmente diminuito arrivando a costare all’incirca 3.000 euro per kWp di potenza.
Le case solitamente necessitano di un impianto di almeno 3 kWh, quindi è facilmente calcolabile il costo dell’impianto fotovoltaico.
Un impianto da 3 kWp che quindi arriva a produrre 4200 kWh all’anno, ha un costo medio che varia tra i 5.000 e 7.000 euro.
Inoltre vi sono diversi benefici legati all’impianto fotovoltaico, cioè quelli legati all’autoconsumo ed quelli relativi allo scambio sul posto.
Per autoconsumo viene intesa l’energia assorbita dalle utenze della casa, quindi maggiore sarà l’autoconsumo e maggiore sarà il risparmio in bolletta.
Solitamente il 30% dell’energia prodotta da un impianto fotovoltaico viene autoconsumata, e questa percentuale può arrivare fino al 70% nel caso in cui sia abbinato all’impianto anche una batteria di accumulo.
In conclusione è conveniente installare un impianto fotovoltaico sul tetto della propria casa perché prima di tutto si andranno a ottenere dei consistenti benefici economici in quanto, sfruttando l’energia del sole, si ha un notevole taglio della bolletta.
In secondo luogo, è una scelta volta alla salvaguardia dell’ambiente poiché, tramite la riduzione delle emissioni di CO2 per la produzione di energia, si inquina molto meno.
La scelta sicuramente più conveniente dal punto di vista economico è quella di abbinare l’installazione di un impianto fotovoltaico a quello di una pompa di calore, al posto di una caldaia tradizionale.
In questo modo il costo di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria – soprattutto in determinati periodi dell’anno – potrebbe praticamente azzerarsi, consentendo un alto livello di autonomia energetica.
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